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28 aprile 1999

Mostre

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Una mostra di strumenti ed immagini sulla storia della fotografia
di Fausto Casi

E' necessario ricordare gli sforzi che l'uomo ha dovuto sostenere per arrivare a riprodurre in "camera oscura" un soggetto od un passaggio naturale che si trova nell'ambiente esterno.
Nel XVI secolo Gemma Frisius, poi Girolamo Cardano, Giovanni Battista Della Porta ed altri, con i loro esperimenti stupivano e "terrorizzavano" i presenti con le loro manifestazioni ritenute demoniache o di stregoneria
Nel XVII secolo la "camera obscura" diventa uno strumento scientifico molto apprezzato artisticamente per riprodurre i disegni naturalistici.Finchè nel XVII secolo diventà addirittura portatile, sempre però utilizzata a fini pittorici e come ausilio strutturale fino ai primi delI'800.
Con la scoperta del francese Joseph Nicephone Niepce, che dal 1816 lavorò ininterrottamente per 10 anni, alla sua idea di fissare una immagine su un supporto sensibile, viene realizzata la prima FOTOGRAFIA che egli definì LITOGRAFIA. Dal 1826 fino al 1837 si praticano esperimenti anche in Inghilterra, ma è con Louis Jacques Mandè Daguerre che viene brevettato un sistema per fissare l'immagine positiva in una soluzione di sale comune su lastra ricoperta di argento."La pittura era morta": cos si espresse il pittore francese Paul de la roche, ai dilagare della notizia. La fotografia entrò negli interessi della gente comune, il prezioso ritratto del pittore veniva sostituito con la più abbordabile fotografia: prima il DAGUERROTIPO, poi l'AMBROTIPO, il FERROTIPO, le LASTRE in vetro a COLLODIO UMIDO e, per finire, alla fine del secolo, pellicole a rullo in celluluide della Eastman Kodak, ancora oggi usate normalemente nel formato standardizzato del 35 mm.In questo processo di maturazione anche il mezzo foto-grafico progredisce e cambiando diventa sempre più pra-tico e sicuro nell'uso. Dalla prima macchina di Daguerre e di Talbot con cui si fecero i primi ritratti ed i più rari pae-saggi, si passa alle macchine sempre in legno ma per lastre a collodio con le quali si realizzavano le bellissime carte da visita. Con i primi dell 900 anche il comune cittadino si interes-sa al procedimento fotografico; nasce la grande industriadi macchine e accessori fotografici, i modelli si moltipli-cano, arrivano le FOLDING, prima grande formato poi più maneggevoli ed infine tascabili. Anche i flasch, gli esposimetri e tutti gli ingredienti per lo sviluppo e per il fissaggio dell'immagine sulla carta vengono messi nel mer-cato a disposizione di tutti, insieme alle bacinelle, ai torchietti, alle mollette, ecc.E' con il formato 35 mm., del quale la Leica (Leitz Came-ra) brevettata dal Dott. Ernest Leitz nel 1925, ne è l'im-magine storica, che l'uso della macchina fotografica en-tra in tutte le case più abbienti.Ancora oggi "chi ha una Laica ha un tesoro". Ma per co-loro che non si potevano permettere la costosa macchi-na tedesca, esistevano nel mercato moltissime occasio-ni di possedere comunque una "camera" che ancora oggi in quasi tutte le case, in qualche cassetto, consente di ritorvare la vecchia macchina fotografica del nonno.

Strumenti ed immagini sulla storia della fotografia
Anghiari, Palazzo Marzocco, dal 24 aprile al 2 maggio



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